La Grande Cengia

Relazione di una esplorazione

A pagina 118 della guida Dolomiti Orientali Volume 2 di Antonio e Camillo Berti viene descritto l'itinerario per raggiungere la Forcella della Croda (o forcella di Croda Cimoliana, situata fra il Campanile Pordenone e la Cima Montanaia), dal Ciadinut di Cimoliana per la Grande Cengia.

Le pareti della Cima Eva, del Monfalcon di Montanaia e della Croda Cimoliana che guardano verso la V. Monfalcon di Cimoliana sono tagliate da una continua cengia, il cui percorso non difficile costituisce una interessante passeggiata di croda. Si raggiunge la cengia da V. Monfalcon di Cimoliana portandosi poco sopra l'imbocco del Cadinut di Cimoliana, dove si piega a sinistra per risalire la pendice est della Cima Eva in direzione della cresta orientale della cima stessa (in alto deviare a destra). Oltrepassata la cresta, si passa sul versante sud della cima e, percorsi circa 60 m al piede della sua bella e verticale parete meridionale, si trova l'inizio della grande cengia. Questa, dapprima ghiaiosa e poi rocciosa, ma sempre ben praticabile, tranne in alcuni brevi tratti dove bassi tetti costringono a procedere a carponi, si snoda quasi orizzontalmente sui versanti meridionali della Cima Eva e del Monfalcon di Montanaia. La cengia continua, oltre la strettoia del canale che scende da Forcella Cimoliana, sulle pendici nord di Croda Cimoliana, prima con discreta pendenza e poi, oltrepassato lo spigolo nord, con lievi saliscendi su tutto il versante orientale della Croda, terminando a pochi metri dalla Forcella della Croda (turisticamente non facile; ore 2,30/3). N.B.: l'inizio della cengia può essere raggiunto anche direttamente dal ghiaione che scende da Forcella Cimoliana, per le rocce ben articolate e frammiste a verdi dello zoccolo meridionale di Cima Eva.

Un tale itinerario ha attirato la mia attenzione già dai primi tempi che entrai in possesso della guida Berti. Una "passeggiata di croda" con un sapore antico e romantico, che sfrutta le linee naturali della montagna che qui nei Monfalconi sono le cenge orizzontali. Ho atteso di maturare capacità e conoscenza.

Una prima puntata esplorativa col Mitch ci ha permesso di visitare lo stupefacente Ciadinut di Cimoliana.

Entrando nel Ciadinut dal basso ho cercato di collegare la relazione con l'esistente. Non riuscivo ad inserire quel profondo canale che si vede nella foto qui sopra sulla destra della parete orientale di Cima Eva non menzionato e che proprio lui non permette di raggiungere il corpo principale di Cima Eva. Solo in alto, dove i salti del canale si stemperano in pendii ghiaiosi, è possibile passare e proprio lassù ho trovato una cengia.

Convinto che fosse quella giusta l'anno seguente ci sono salito con Eugenio e Adriano, due fotografi, per fare un bel reportage.

Ma la cengia da noi percorsa termina in un canale sormontato da un masso in bilico. Da dove eravamo abbiamo visto una cengia inferiore e abbiamo tentato di raggiungerla senza successo.

Avevamo sbagliato cengia? A destra nella foto qui sopra si vede la bella parete meridionale di Cima Eva e come risulta evidente è tagliata da due cenge. Noi si aveva percorso quella più alta e quindi era logico pensare che la cengia giusta fosse quella più bassa. Il Nota Bene della relazione ci spiegava che la cengia era raggiungibile anche dal ghiaione che scende da Forcella Cimoliana, per le rocce ben articolate e frammiste a verdi dello zoccolo meridionale di Cima Eva. Il ghiaione in questione nella foto qui sopra non si vede coperto da quel profilo scuro al piede dell'immagine. Si vedono bene invece le rocce ben articolate e frammiste a verdi dello zoccolo meridionale di Cima Eva.

Sono ripartito con Gloria e Teta per salire da questa parte, ma avvicinandoci alla parete risultava sempre più evidente che quello zoccolo non ci avrebbe portato da nessuna parte. Quasi istintivamente abbiamo intrapreso la salita del canalone che scende dal lato occidentale di Cima Eva che per comodità denomino qui Canalone Occidentale. Questo lungo colatoio è il primo a destra per chi sale verso Forcella Cimoliana sul dismesso sentiero 353. La mia supposizione era che prima o dopo avrei incontrato la cengia.

Il Canalone Occidentale è tutto percorribile stando attentissimi a non smuovere pietre. Arriviamo all'altezza di quella che doveva essere la nostra cengia che nella foto si vede a sinistra. Non è prorio simpatica, tanto più che termina nel canalone esaurendosi in parete per una ventina di metri. Dalla parte destra della foto invece prosegue bella, evidente e larga.

Qui ci sono già stato! Quel masso in bilico sopra il camino pare lo stesso che ho visto nell'escursione con Eugenio e Adriano. Gloria e Teta vanno a vedere se è possibile raggiungere la cengia superiore e il passaggio si rivela più facile del previsto. Quella volta con Eugenio non ci è stato possibile individuare il passaggio perché dall'alto le rocce assumono tutto un altro aspetto.

Ma sì! Eccola la la cengia della precedente esplorazione che pare beffardamente terminare contro quel camino. Capisco quindi che quella era la cengia giusta e si deve solo scendere su quella inferiore. Bene! Percorriamo la cengia inferiore.

Da questa immagine si vede la cengia inferiore su Cima Eva che come detto entra nel Canalone Occidentale con un tratto in parete. Anche se si dovesse riuscire a prendere quella cengia dal Ciadinut di Cimoliana, quel passaggio in parete costringerebbe a tornare indietro.

Siamo galvanizzati! La cengia è bellissima!

In un punto quasi le pareti si toccano.

Una prospettiva dalla cengia permette di vedere il solco del Canalone Occidentale con le ghiaie sul fondo della Val Monfalcon di Cimoliana.

Vediamo la nostra cengia proseguire sulla Croda Cimoliana: è quella più bassa; in quella superiore passa il sentiero Micheluz.

Ma la montagna è sempre una sorpresa. Un tratto dove c'è stato un crollo restringe notevolmente la cengia e il terreno sabbioso rende insicuro procedere. Ci proviamo.

Ma ci tocca mollare l'osso. Troppo friabile la roccia, troppo lungo il tratto difficile. Sulla sinistra, in basso si vede il punto di distacco del crollo evidenziato da quella riga biancastra sulla parete. Forse un tempo qui si passava comodi.

Ritorniamo sui nostri passi intenzionati a portarci in Ciadinut di Cimoliana per la cengia superiore già percorsa con Eugenio e Adriano. Una foto al leone alato sulla cresta della Croda Cimoliana.

È comunque stato un giro esaltante in un mondo incredibile di pinnacoli, canaloni e cenge: "tutto un mondo là dentro" come dice Gloria.

Sospesi sul vuoto "piccoli e insignificanti" come asserisce Teta.

Considerazioni. Come disse Luca quando salì la parete Ovest della Cima dei Preti, la relazione del Berti va dimenticata: non una pietra corrisponde! Se qualcuno vuol provarci mi scriva per avere una relazione migliore e ben dettagliata.